Ho imparato… a capire chi conta davvero per me
di Perla Giglio (I H)
In questi giorni di emergenza, può sembrare strano, ma ho imparato tantissime cose.
Ho capito che bisogna apprezzare il valore delle piccole cose che facciamo quotidianamente.
Fino ad un mese fa lamentavo di dover alzarmi presto per andare a scuola. Ora, invece, vorrei tanto ritornare fra i banchi perché anche se dovevo fare il sacrificio di alzarmi presto, dopo incontravo i miei compagni di classe, mi confrontavo con loro e ci divertivamo insieme.
Abbiamo avuto qualche piccola incomprensione, è vero, però mi mancano perché, in fondo, dopo due anni passati insieme ci siamo affezionati l’uno all’altro.
Durante questa quarantena ho capito quanto sia importante la mia famiglia, in particolare mia nonna. Sono sempre stata abituata a vederla molto spesso; passavo intere giornate in sua compagnia. Il sabato, dopo la scuola, andavo quasi sempre a casa sua per passare il weekend con lei. Ora sono quasi 20 giorni che non la vedo, mi manca tantissimo, mi manca fare tutto con lei, mi mancano i nostri piccoli litigi, mi mancano anche i suoi rimproveri perché dice che sono disordinata e non metto mai le mie cose in ordine.
Insomma sta cominciando a mancarmi quello che facevo normalmente.
Io sono figlia unica e sono a casa da sola con i miei genitori, quindi, in questo periodo, mi mancano anche i miei cugini piccoli che per me sono come dei fratelli, mi manca giocare insieme a loro, mi mancano le belle giornate passate a casa dei nonni a scherzare e fare confusione.
Durante quest’emergenza ho capito anche l’importanza degli amici, quelle persone con cui ho condiviso momenti divertenti, spensierati e indimenticabili della mia vita. Non vederli per così tanto tempo mi fa stare male perché non sono abituata. Per me era normale uscire con loro il sabato sera a fare un giro per Pompei e mangiare una pizza, mi sembrava normale andare a fare colazione la domenica mattina anche se molto assonnati ma felici perché riuscivamo a passare più tempo insieme.
Negli ultimi giorni mi manca molto girare per le strade della città nella mia macchinina 50 con la musica ad alto volume. Quello era il momento della giornata in cui staccavo da tutto, mi ritagliavo 10 minuti per me, facendo qualcosa che mi rilassava e rendeva felice.
Grazie a questo stare a casa sono riuscita ad avere più tempo per pensare, sono riuscita a capire chi mi manca davvero, di chi veramente non posso fare a meno, sono riuscita anche a dare un ruolo giusto alle persone presenti nella mia vita.
Forse una volta finito tutto darò un valore diverso al tempo trascorso insieme ai miei nonni, ai miei cugini e ai miei zii. Sarò in grado di apprezzare ancora di più i momenti passati con i miei amici e forse eviterò di stare troppo tempo al cellulare quando sono in loro compagnia. Apprezzerò molto di più quello che hanno da dirmi, probabilmente mi sembrerà tutto molto più divertente. Chissà forse dopo questo periodo molti dei mie rapporti di amicizia finiranno perché non siamo stati in grado di reggere la lontananza, altri invece si rafforzeranno. Questo periodo mi ha fatto capire chi sono le persone davvero importanti per me.
Ora mi è molto più chiaro chi saranno le persone che faranno parte della mia vita in futuro e sono quelle che nonostante la lontananza fisica mi sono state vicino semplicemente con un messaggio o una chiamata in più.
In questi giorni sto apprezzando molto di più il valore della famiglia, passando più tempo con i miei genitori mi sono resa conto che con la vita frenetica che normalmente facciamo non riusciamo mai a stare tutti e tre insieme e confrontarci tra di noi. Ora invece costretti a stare più tempo in casa parliamo molto di più e facciamo cose insieme che non facevamo da quando ero piccola ad esempio proprio ieri pomeriggio abbiamo rispolverato un vecchio gioco da tavola e abbiamo giocato tutti insieme passando delle ore stupende. Alla fine di questo periodo io credo che nel nostro paese potranno cambiare molte cose, perché se in questo momento di emergenza possiamo usufruire della didattica a distanza potremmo usufruirne anche in futuro quando per esempio ci saranno delle allerte meteo o può usufruirne chi ha dei problemi di mobilità.
In questo periodo molte persone lavorano da casa tramite lo smart working che secondo è una opzione che si potrebbe valutare in futuro per tutti quei genitori che hanno i bimbi piccoli e che non possono lasciarli a casa da soli.
In oltre in questo periodo sto sentendo che molte persone, invece di continuare ad offendere e criticare ignorantemente l’operato delle forze dell’ordine, di medici e operatori sanitari si stanno finalmente complimentando con loro che quotidianamente mettono a rischio la loro vita pur di salvaguardare la nostra . Questo momento di stop è stato comunque costruttivo, però, non vedo l’ora che finisca perché voglio tornare a scuola, voglio uscire con i miei amici, sopratutto voglio rivedere il resto della mia famiglia, insomma voglio ritornare alla normalità
Io credo che in questo momento tutti abbiamo voglia di ritornare alla vita di prima ma per un po’, soprattutto noi giovani, dobbiamo pensare al bene della comunità , uscire ora significherebbe procurare ulteriori danni a noi stessi, alla nostra famiglia e alle persone che vivono nella nostra città.
Oggi mentre ero su instagram per caso mi sono ritrovata a leggere una frase di Paolo Coelho : “ Dalla vita ho imparato che per ogni tramonto, c’è un giorno che sorge; per ogni sogno che finisce, c’è uno che nasce; per ogni porta che si chiude una si apre; per ogni amore che finisce, un altro ne inizia; per ogni fine c’è un nuovo inizio; per ogni partenza c’è un nuovo arrivo; per ogni sconfitta c’è una rivincita.”
Secondo me questa frase si addice molto al periodo in quando mi fa capire che anche se il Covid-19 sta distruggendo vite, famiglie e l’economia di interi paesi, prima o poi andrà via, “uniti” riusciremo a sconfiggerlo stando tutti a casa, evitando di uscire per cose non indispensabili e pregando ognuno il proprio Dio in modo da riuscire ad uscire in fretta da questa tragica situazione.