L’incomunicabilità nella canzone di Giuseppe

Canzone scritta da Giuseppe Schettino (III R)

TRA LE MIE PAROLE

Il mondo non è fatto per vedere

Ma per sbagliare la vita stessa

Dal volto macchiato della bugia

Che ci fanno credere

Che questo pianeta sia perfetto

Ogni singolo dettaglio non viene

Ricostruito con rispetto 

Di come dovrebbe essere

Ma le ragioni sono come un 

Tappeto disordinato e le idee

Vengono avvolte dalla nebbia fitta

Che non si riesce a vedere 

La  strada per proseguire 

Ed è proprio questa la difficoltà di

Una vita che non riesci a capire

Dì quanto sia complesso interagire

Davanti ad un problema che esce

Fuori

Forse perché non siamo superiori

Ai nostri sbagli che spargiamo

Ogni giorno e non li vediamo

Molto facilmente.

Tra le mie parole

C’è un filo connesso

Che parte proprio da me stesso

Tra le mie parole

C’è un filo connesso

Che parte proprio da me stesso

E se guardi dritto nei miei occhi

Ci trovi delle parole che non capisci nel complesso

Il mondo è caduto in basso

Più di quanto possiamo 

Vedere dai nostri occhi

E non ci resta che fare un altro passo

Verso il futuro

Un ragazzo che non parla molto

Se ne sta in silenzio tra i suoi 

Pensieri e supera ogni ascolto

Fatto dalle altre persone che

Se le distingui dicono la stessa cosa però in un modo diverso

L’umanità non guarda attraverso 

La verità di ogni singolo momento

La vita mette in atto le sconfitte

Ma anche nelle vittorie nel riguardo

Nella notte spegniamo la

Mente per poi giungere 

In un’altra era che ha

Un nuovo svolgimento 

Tra le mie parole

C’è un filo connesso

Che parte proprio da me stesso

Tra le mie parole

C’è un filo connesso

Che parte proprio da me stesso

E se guardi dritto nei miei occhi

Ci trovi delle parole che non capisci nel complesso

Il mondo non vede

In fondo alle cose

Come un libro cede

Parole scritte in rose

Cadute nelle pagine

Il mondo è strano

Quanto lo vediamo

Certe volte mostrano

Il lato che crediamo

Quanto è complesso

Agire correttamente

Ma non è concesso

La verità è silente

Per chi non la guarda

Comunisti in discesa 

Sotto un Senato

Che hanno la resa

Dopo ogni mandato

Pensare al futuro

È un salto azzardato

Perché è già insicuro

Adesso va riguardato

La vita è distinta

Dal falso e dal vero

Ma non c’è la spinta

Per questo veliero

Lasciamo perdere

Con tanta facilità

Per poi concedere

Al destino la verità