Cat: 20mila spettatori in un anno, presto in Villa un busto in memoria di Italo Celoro

di Ines Girace (II B)

“Noi attori siamo dei ladri che rubano gli atteggiamenti delle persone in strada”.  Queste sono le parole molto significative di Sergio Celoro (nella foto) che ci ha rilasciato una piccola intervista.

 

Com’è nato il CAT?

“È nato nel 1968 da un po’ di persone tra cui mio padre Italo Celoro, mio zio Ciro Madonna e da un gruppo di giovani artisti che in quel periodo vivevano la loro arte in quello che una volta si chiamava Circolo Artistico di Castellammare Di Stabia. Questo gruppo di persone lentamente con la messa in scena di spettacoli cominciarono a riunirsi dando vita alla cooperativa di teatro CAT che sarebbe la sigla di Centro Attività Teatrale”

 

 

Quali sergiocelorogli obbiettivi?

“Sono nate tantissime iniziative nel corso degli anni. Alla fine è sempre una situazione di gradini, ne raggiungi uno e guardandoti avanti ti accorgi che ce n’è un altro da fare. A raggiungere non si raggiunge mai, non si arriva mai alla fine, nel percorso artistico specialmente non sai quello che t’aspetta dietro l’angolo.”

C’è stato qualcuno che lasciato un’impronta?

“Dal CAT sono uscite tantissime persone come mio padre stesso, Piero Pepe, Giuseppe De Rosa, Gianfelice Imparato, io stesso sono reduce della serie televisiva Gomorra e molti altri”

Ma la gente va a teatro?

“Abbiamo un pubblico che ci segue affettuosamente e tentiamo sempre di riuscire a portare più gente a teatro. Quest’anno abbiamo portato a teatro quasi 20.000 persone”

 Avete qualche spettacolo in programma prossimamente?

“il 16 febbraio debutteremo uno spettacolo di Ciro Madonna, lo metteremo in scena perché probabilmente mettendoci d’accordo col Comune potremo riuscire a mettere in villa comunale il busto di mio padre, un omaggio sia a mio padre sia a mio zio per i 50 anni del Cat”

Perché il teatro è importante?

“L’importanza del teatro è un’importanza di genere sociologico. C’è un passaggio dalla strada al palcoscenico abbastanza immediato. Noi attori siamo dei ladri che rubano gli atteggiamenti delle persone in strada. Ho sempre vissuto quest’arte che mi ha portato ad essere un piccolo schiavo di questo mondo”