Quanto costa la violenza di genere: i dati internazionali

Di Marika Cannavale (IV A)

I costi economici della violenza contro le donne si incrementano di anno in anno, invece di ridursi. Questo fenomeno è in crescita costante, a differenza della sensibilità umana. I costi a carico dei sistemi giudiziari così come quelli relativi all’assistenza sanitaria sono stati calcolati in molti Stati, al fine di aumentare la consapevolezza del problema della violenza sulle donne e la necessità di combatterla. Ad esempio, nel 2009, il governo australiano ha stimato che la violenza costi allo Stato 13,6 miliardi di dollari all’anno. Un successivo studio nel Regno Unito ha valutato che il costo annuo della violenza domestica equivale a più di 550 euro per abitante. Ancora, il governo Colombiano ha speso circa 73,7 milioni dollari per prevenire, individuare e offrire servizi alle vittime di violenza domestica. Per quando riguarda l’Italia uno studio ha indicato che il costo gravante sulle vittime e sulla società intera è di 17 miliardi all’anno, è una cifra molto onerosa, che si compone di molte voci: di ordine giuridico e pubblico, di supporto farmacologico, medico e sociale. Nell’arco di un anno ci sono stati 14,2 milioni di episodi di violenza, di essi  i costi veri e propri vengono divisi in: monetari: i costi sanitari, i mancati giorni di lavoro, il mancato o diminuito rendimento professionale, gli impatti sulla produttività, ecc.

Ci sono, naturalmente, anche i costi non monetari: sono basati sulla sofferenza e sul dolore. E’ difficile quantificare i costi della violenza contro le donne per un’intera società e soprattutto per il suo sviluppo, guardando -ovviamente- anche le generazioni future.  Vari ricercatori hanno riscontrato che i figli delle donne vittime di violenza domestica avevano una probabilità di morire prima, o di incorrere in gravi problemi psicologici. Per quanto mi riguarda, penso che siano due le cose necessarie per ridurre il costo della violenza contro le donne: da un lato, risulta necessario potenziare la rete di protezione affinché tutte le vittime abbiamo un sufficiente sostegno; dall’altro è necessario agire sulla prevenzione della violenza di genere, andando alla radice dei comportamenti violenti, iniziando soprattutto dal contesto educativo.