Gli studenti inventano una banconota: premiati dalla Banca d’Italia

La 2A dell’Its Sturzo di Castellammare di Stabia, diretto dalla ds Cinzia Toricco, è stata premiata dalla Banca d’Italia nell’ambito del progetto “Inventa una banconota”, sul tema: “La nostra casa, la nostra terra, il nostro futuro”.

Di seguito un estratto la dettagliata relazione che i ragazzi dell’Indirizzo AFM, guidati dalla docente Rosalia Festa,  hanno presentato a corredo del progetto.

Gli alunni della 2A

La classe si è subito entusiasmata quando la professoressa di Economia Aziendale Rosalia Festa ci ha presentato l’opportunità di partecipare a questo concorso che propone di sviluppare una banconota che esalti il tema: “Un nuovo inizio: ripartire attraverso l’economia”, nello specifico scegliere tra 3 temi e quello preferito da noi è “Il nostro pianeta, la nostra casa, il nostro futuro”.

Inizialmente l’intera classe si è divisa in diversi gruppi:

1. Un gruppo si è occupato di ricercare informazioni sull’evoluzione dell’economia Prima-Durante-Dopo la diffusione del Covid-19, quale punto di partenza per avere un quadro chiaro dello stato attuale.

2. Un altro gruppo ha esplorato i lavori delle classi che hanno partecipato al progetto negli anni addietro per evitare di replicare le proposte e per capire come effettivamente sviluppare il lavoro.

3. Infine un ultimo gruppo si è occupato di fare il bozzetto cartaceo e digitale della banconota.

Per tale lavoro ci sono state molte proposte e alla fine abbiamo scelto di rappresentare ciò che segue.

ANDAMENTO DELL’ECONOMIA Il gruppo preposto alla ricerca di informazioni circa l’evolversi dell’economia PrimaDurante-Dopo la diffusione del virus da Covid-19, al termine della Raccolta ha soffermato la propria attenzione sull’analisi delle stesse e al meglio le ha rielaborate.

Economia prima della pandemia

Nel 2019 era previsto un aumento del prodotto interno lordo (PIL), rispetto a quello del 2018 che era pari a 1.753.949 milioni di euro, dello 0,2% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente. La crescita del PIL risulterebbe in lieve accelerazione nei primi mesi del 2020 (+0,6%).

L’andamento del PIL del 2019, lo possiamo interpretare osservando anche altri spetti economici quali l’attività economica che evidenzia un tasso di crescita al Nord alquanto considerevole, mentre al Centro e al Mezzogiorno si è mantenuta sui livelli dell’anno precedente e; l’occupazione che continua ad aumentare sebbene ad un ritmo inferiore rispetto al 2018 che era pari al 58,8%, arrivando al 59%. Stesso discorso si può fare per la ricchezza finanziaria delle famiglie che è aumentata a un ritmo sostenuto (2019) prevalentemente per effetto del rialzo dei corsi dei titoli; la crescita dell’indebitamento invece, ha riguardato come negli anni più recenti, soprattutto i debitori meno rischiosi. Tutti questi benefici economici, purtroppo, subiscono una cattiva influenza all’inizio del 2020 con la diffusione dell’epidemia di Covid-19.  Le conseguenze della pandemia ripropongono le sfide strutturali di cui devono rispondere le imprese italiane e tutto il sistema economico. Alla fine del 2018 l’impiego delle nuove tecnologie restava basso rispetto ai principali paesi europei. 2.2 Economia durante la pandemia Nel mese di marzo dell’anno 2020, viene dichiarata dall’Organizzazione mondiale della Sanità lo stato di pandemia mondiale relativa alla diffusione del COVID-19 (virus che ha messo in ginocchio tanti aspetti pubblici ed economici: salute pubblica, sanità, economia, istruzione…), l’Italia, che in Europa è fra i Paesi maggiormente colpiti in termini di contagi e vite umane perse, infatti l’ espansione del virus ha portato il nostro Paese ad una perdita di 8,8 punti percentuali del PIL (2020). Le cause sono, ovviamente, imputabili al blocco delle attività sociali e produttive interne causate da mesi di lockdown. I settori principalmente colpiti da questo blocco sono il turismo, le industrie e i trasporti: la diffusione del virus determinerà una notevole riduzione dei turisti dà e verso l’Italia e più in generale l’Europa, a cui si aggiunge un significativo rallentamento dei servizi legati ai trasporti. Tale crisi è continuata ancora nel 2021, infatti nel 1° trimestre si è registrato un calo nella produzione economica di -1,25% su base trimestrale, derivante da un forte e pesante rallentamento nella campagna vaccinale e pertanto le forme restrittive non hanno potuto subire un rallentamento che avrebbe potuto consentire alla popolazione un assaggio di ritorno alla normalità e quindi di dare all’economia, seppure, una lieve spinta di ripresa. La crisi provocata dal Covid-19 ha portato il debito pubblico italiano al 160% del PIL. Nella migliore delle ipotesi, tale cifra, secondo l’Euler Hermes, potrebbe stabilizzarsi nei prossimi due anni. Tutti i Governi e le Banche Centrali hanno messo in campo misure straordinarie, sia di natura monetaria che fiscale, per far fronte a questa crisi come ad esempio il Reddito di Emergenza (una misura di sostegno economico ai nuclei familiari in condizioni di necessità) e gli svariati Bonus economici (ad esempio: Bonus casa; Bonus baby sitter, Bonus TV; Bonus luce e gas; Bonus e agevolazioni per le imprese). Gli ingenti aiuti statali in particolare hanno contribuito ad assorbire lo shock causato dalla crisi, aiutando molte aziende colpite dalla pandemia nella fase critica, situazione però che 5 non è migliorata quando gli aiuti statali sono venuti meno e molte aziende in crisi non sono riuscite a ripartire.

A livello globale si è assistito ad una diminuzione del 10% delle insolvenze economiche delle aziende. La pandemia ha provocato un aumento del +23% delle grandi insolvenze, cioè quelle che riguardano imprese con un fatturato superiore ai 50 milioni di euro. La pandemia del COVID-19 non è soltanto un’emergenza sanitaria ma impatta negativamente anche sull’economia e sul mercato del lavoro il quale registra una forte crisi sulle persone e su scala mondiale. Dato che viene confermato anche con il ritorno del problema dell’inflazione, e molti lavoratori stanno subendo gravi danni economici soprattutto coloro che hanno un reddito fisso.

L’inflazione Nel corso degli ultimi mesi è tornata alla ribalta una parola che spesso nell’ultimo decennio è passata in secondo piano, almeno nel dibattito pubblico. Si è parlato di recessione, stagnazione, disoccupazione, ma non di inflazione. Con il termine “inflazione” si indica l’aumento prolungato del livello medio generale dei prezzi di beni e servizi in un determinato periodo di tempo che genera una diminuzione del potere di acquisto della moneta. Gli economisti pongono particolare attenzione allo sviluppo dell’inflazione poiché è determinante nel definire la politica monetaria e non solo. Di più, essa è definita come un fattore di costo non di difficile comprensione anche per i non addetti ai lavori. Il risultato di un aumento dell’inflazione ha un impatto diretto sul potere d’acquisto delle famiglie, riducendolo. Quindi anche i politici sono piuttosto sensibili a tale variabile, dato che un aumento prolungato e vistoso, comprometterebbe il reddito dei lavoratori, percettori di un salario fisso. Più volte sono tornati su questo tema (dato l’impatto diretto sul benessere dei cittadini) concretizzando che se l’inflazione non è accompagnata da un abbassamento delle aliquote fiscali, comporta automaticamente un aumento della pressione fiscale. Il problema inflazionistico è ancora più rilevante nel contesto odierno visto che la pandemia, tutt’ora in corso, ha aumentato le disuguaglianze sociali provocando la perdita di milioni di posti di lavoro (circa 6 milioni nell’UE) e facendo crescere in modo vertiginoso il numero di persone sotto la soglia di povertà assoluta.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) è il piano che l’Italia ha preparato per rilanciare l’economia dopo la pandemia di COVID-19 al fine di permettere lo sviluppo verde e digitale; esso fa parte del Next Generation EU un programma dell’Unione Europea, con un fondo da 750 milioni di euro . Il Piano si sviluppa nelle seguenti sei Missioni: 1. Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; 2. Rivoluzione verde e transizione ecologica; 3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile; 4. Istruzione e ricerca; 5. Inclusione e coesione; 6. Salute. Il Piano presenta tre obiettivi principali, tra cui emerge il bisogno di riparare i danni economici e sociali causati dalla pandemia. Il Piano affronta alcune debolezze che affliggono da decenni la nostra economia e la nostra società: i divari territoriali, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico. Infine, le risorse del Piano contribuiscono a dare impulso a una transizione ecologica. Grazie al PNRR, nel 2026 il PIL sarà di 3,6 punti percentuali più alto. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. Il Piano destina 82 miliardi al Mezzogiorno. Il PNRR contribuisce a ridurre il divario tra il Mezzogiorno e il resto del Paese. Se l’impatto complessivo del PNRR sul PIL nazionale fino al 2026 è stimato in circa 16 punti percentuali, per il Sud l’impatto previsto è di circa 24 punti percentuali. L’attuale crisi ha colpito ulteriormente il Mezzogiorno, toccando settori centrali per l’area come il turismo e i servizi e incidendo pesantemente sull’occupazione femminile e giovanile. Al Sud vive un terzo degli italiani, ma vi si produce soltanto un quarto del prodotto nazionale lordo e non è un dato positivo. Ad oggi, è il territorio arretrato più esteso e popoloso dell’area euro. Il suo rilancio non è solo un tema italiano, è una questione europea. Dal nuovo rapporto dell’OCSE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa) emerge che la ripresa post-Covid offre all’Italia una straordinaria opportunità per affrontare gli ostacoli che da tempo si frappongono alla creazione di posti di lavoro e per elevare gli standard di vita. Lo Studio afferma che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza offre un’occasione unica per creare un’economia più verde, più digitalizzata e più produttiva. Lo Studio afferma che la piena attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza contribuirà a colmare le carenze di competenze nel settore pubblico, a favorirne la digitalizzazione e a ridurre gli ostacoli normativi che non consentono ai dipendenti pubblici di conseguire i risultati attesi.

 ANALISI DEI LAVORI DEGLI ANNI PRECEDENTI Il gruppo preposto ad esaminare online i lavori degli anni precedenti (https://premioscuola.bancaditalia.it/risorse/cataloghi-edizioni/index.html) al termine dell’analisi ha rappresentato al gruppo dei bozzetti gli elementi maggiormente utilizzati, così da consentire loro di non replicare i lavori già realizzati e magari anche premiati. Lo stesso lavoro è stato effettuato per le relazioni, al termine del quale hanno specificato come meglio procedere/organizzare la relazione e i suoi contenuti.

PROPOSTE DELLE BOZZE DEI DISEGNI l gruppo che si è occupato di sviluppare il disegno ha proposto alla classe le seguenti idee: Ø rappresentare l’esplosione del Covid grazie all’efficacia dei vaccini e a seguito di tale fenomeno volano via mascherine, guanti, amuchina Ø raffigurare la Fenice (simbolo della nostra città) quale resurrezione dalle proprie ceneri, in questo caso l’economia che rinasce dopo una crisi economica, provocata dalle diffusione del covid-; Ø realizzare la Fenice volta a rappresentare la ripartenza economica per le mani dei giovani (quale potenza del futuro) grazie ai saggi consigli degli anziani che ci hanno preceduto, per risollevare IL PIANETA, e pertanto LA NOSTRA CASA IL NOSTRO FUTURO.

Al termine, considerato quanto riportato dal gruppo che ha analizzato gli elaborati precedenti, ad unanimità, si è deciso di sviluppare quest’ultima proposta.

La nostra banconota, elaborata come disposto dal bando, è così composta: 1. ELEMENTO FIGURATIVO: si raffigura la Fenice (rinascita) per mezzo delle mani dei giovani sostenuti e aiutati dai saggi consigli delle vecchie mani rappresentanti l’antica generazione. Vale a dire: dare più spazio e fiducia ai giovani quali risolleveranno il mondo grazie alla loro forza e sete di successo. 2. SIMBOLO: le ali, in questo caso, rappresentano il mezzo utilizzato dai giovani per spiccare il volo e volare alto; 3. FILIGRANA: si rappresenta il mondo, quale IL NOSTRO PIANETA-LA NOSTRA CASA-IL NOSTRO FUTURO, come a simboleggiare il duro lavoro che verrà svolto dalle forti mani della nuova generazione. 4. VALORE NOMINALE: elemento stabilito dal bando 5. FONDO POLICROMO: per rappresentare al meglio l’idea della resurrezione si è deciso di utilizzare il colore rosa antico tendente al beige per rimarcare la positività della rinascita per mezzo dei giovani e l’ottimismo della riuscita di tale lavoro. La sfumatura presente vuole indicare la maestosità del lavoro che i giovani dovranno realizzare. SLOGAN Vogliamo PRENDERE IN MANO LA NOSTRA VITA E FARNE UN CAPOLAVORO senza pensare chi siamo e cosa sappiamo fare ma come lo facciamo e con l’impegno con cui viviamo