La Resistenza e le donne dalle brigantesse all’Ucraina
Incontro con le biografie di Michelina Di Cesare e Lina Merlin
di Francesco Esposito (V R)
L’8 marzo, come ogni anno, l’Its Luigi Sturzo ha dedicato un evento alla Giornata internazionale della donna. “La resistenza e le donne” il tema scelto per quest’anno. La conferenza si è svolta in via telematica su Meet in collegamento con tutti i ragazzi delle quarte e delle quinte. L’evento, promosso dal Dipartimento Area Umanistica dell’Istituto e dalla dirigente scolastica Cinzia Toricco, ha visto la partecipazione di Nadia Verdile, giornalista e docente, da sempre in prima linea per i diritti delle donne e direttrice della collana di libri “Italiane”, edita da Maria Pacini Fazzi, che raccoglie biografie di donne scritte da donne, e della docente dell’Its Sturzo Laura Cesarano, giornalista, che hanno presentato due biografie di donne di cui sono autrici. La professoressa Nadia Verdile ha parlato della brigantessa Michelina Di Cesare, mentre la professoressa Laura Cesarano ha raccontato la vita di Lina Merlin. Michelina fu una donna con una vita povera e difficile a causa della grande miseria nel meridione negli anni della battaglia per l’unificazione del regno d’Italia. Unendosi alle lotte dei briganti, contro tutti gli stereotipi sessisti del tempo, dimostrò agli uomini di valere quanto loro dando un grande aiuto nella battaglia. Michelina ebbe un figlio che fu costretta ad affidare a un’altra famiglia, per seguire il suo grande ideale di libertà. Morì fucilata alle spalle in missione, ma ha insegnato a generazioni future di donne che tutte possono fare la differenza. La professoressa Cesarano invece ha raccontato di Lina Merlin. Una donna che è riuscita a imporsi in un mondo fortemente maschilista riuscendo a diventare anche una madre costituente. Tra gli articoli più importanti cui ha contribuito troviamo l’articolo 3 della Costituzione, che sancisce l’uguaglianza con la necessaria precisazione “senza distinzione di sesso”, e la legge numero 75 passata alla storia come Legge Merlin. La legge 75 riguarda la chiusura delle case di tolleranza che in quel tempo erano molto diffuse. La legge incontrò una grande opposizione da gran parte della popolazione maschile. Fortunatamente Lina riuscì a farla passare e a liberare le donne segregate nei bordelli dal degrado in cui erano costrette a vivere. Riuscì così a imporsi in una società fortemente maschilista. La Merlin non si è distinta solo per la scrittura della Costituzione, ma anche per la forte opposizione al Fascismo. Partigiana e attiva nella Resistenza, durante la sua vita era stata addirittura esiliata in Sardegna proprio perché non iscritta al partito. La Sardegna, negli anni del ventennio fascista, non era quella che conosciamo oggi. L’isola era una zona rurale in cui c’era molta povertà, dove vivevano solo contadini e pastori analfabeti. Lei nei 5 anni di esilio riuscì a mettere la propria cultura a disposizione dei contadini, facendo addirittura conoscere la Divina Commedia. Dopo 5 anni ritorna nella Penisola dove per vivere è costretta a fare l’insegnante privata, in quanto non iscritta al partito fascista, che per questo le aveva tolto il lavoro di insegnante. Da qui in poi inizierà la sua carriera da attivista e politica. Nel corso della conferenza si è parlato anche della resistenza delle donne ucraine, che stanno lottando per la democrazia e la libertà. Questa giornata è servita agli alunni per conoscere personaggi femminili di cui si parla troppo poco. Nella loro vita hanno dimostrato alla mentalità dell’epoca la forza di cui è capace il genere femminile.