A spasso tra i murales: visita guidata nel centro antico
di Annarosaria D’Alessandro (VG)
Venerdì 19 novembre 2021, insieme alle professoresse Anita Palatucci, Anna Piro e Antonia Di Vuolo, le classi III e V G hanno partecipato a una visita guidata del Centro Storico di Castellammare Di Stabia, per ammirare i murales che dal 27 settembre, su iniziativa dall’amministrazione comunale, hanno trasformato questa zona in una vera e propria galleria a cielo aperto. Dodici gli artisti internazionali che sono stati impegnati nelle strade del centro storico stabiese per realizzare le loro opere permanenti, con il coordinamento di Nello Petrucci. La visita è iniziata alle 8.45: dopo un rapido appello in classe, gli alunni si sono recati, a piedi, in Villa Comunale, fino alla Cassa Armonica, dove si sono incontrati con le guide turistiche per incominciare la visita. Prima di iniziare il vero e proprio tour dei murales, le guide turistiche hanno dato informazioni su alcuni dei monumenti storici e religiosi, i più importanti, della citta: Cassa Armonica, Cattedrale, Chiesa del Gesù, Arco di San Catello e Chiesa di Porto Salvo (riaperta per la prima volta dopo la pandemia, in occasione della visita).
L’esplorazione dei murales inizia con “Il Mandolino Urbano”, opera di Fleo Flip, realizzato su una porta murata, nei pressi della Cattedrale. Il messaggio è molto chiaro ed essenziale, ma non per questo banale, la musica come la nostra città, sono come un mondo da scoprire e riscoprire. Salendo lungo la strada limitrofa alla Cattedrale, si giunge a Vico Sant’Anna, dove si trova il secondo murale, “Barden”, di Kymo One: un bambino nuota nel mare portando con sé un vaso con una pianta, che rappresenta le sue origini, origini che il bambino stringe forte e vuole portare con sé. Il terzo murale adorna la facciata del Palazzo Municipale, che in un’esplosione di colori riporta alcuni dei simboli e monumenti salienti della città, il murale è di Ledania, artista colombiana che fa da disegnatrice ai cartoni della Disney. Sulla salita di Santa Croce si trova il murale di un artista salernitano, Luigi Longobardi, alias Luispack: la sua opera, “El Vulcano Natus”, è un omaggio al temperamento vulcanico e dinamico degli stabiesi. A Largo Marchese De Turris, rispettivamente uno accanto all’altro, dominano la scena, Il “Maradona Archeologico” di Rata Virus e “Post Fata Resurgo” di Daco; il primo è un omaggio a Maradona e una dedica a tutti i rivoluzionari del mondo, il secondo rappresenta la capacità della città di rinascere dalle ceneri dell’eruzione del Vesuvio. All’altezza di Vico Tedesco vi è un murale che porta con sé un messaggio molto profondo, “Tibi Amat”, di Nemo, è un simbolo di redenzione per tutte le donne che non hanno potuto scegliere nella vita, “Nessuno ti ama”, scritto sul lenzuolo che copre la prostituta, e il Vico Tedesco, luogo simbolico, poiché è stato, durante la guerra, un punto di ritrovo per i soldati Tedeschi che si facevano accompagnare da queste prostitute. Nella via adiacente a Vico Tedesco, Nello Petrucci, direttore artistico, ha lasciato un murale-sticker in omaggio a Raffaele Viviani. In Salita Marchese De Turris vi sono due murales, appena di fronte si staglia imponente “La Sirena”, di Cosmos, simbolo mitologico spesso rappresentato nelle ville Romane e Pompeiane. Il colore utilizzato per il murale è infatti il rosso pompeiano; nello stesso spiazzo un murale esempio di classica street art fatta di scritte e graffiti. L’autore si cela sotto il nome d’arte di Steso I. Andando in via Coppola e alzando lo sguardo, tra panni stesi e balconi condominiali, si staglia il murale di Ann Caz.L, “Acque di Stabiae”, omaggio alle terme e alla ricchezza di sorgenti, sebbene non tutte fruibili, della città. In Vico Sant’Anna la scena è dominata dal murale di due artiste stabiesi, Marilena Imparato e Rita Barretta, che sotto lo pseudonimo di Barny firmano l’opera che presenta delle icone di Castellammare: una sirena, l’Amerigo Vespucci e il cagnone randagio preferito degli Stabiesi, Nerone. A Calata del Gesù si può ammirare un enorme opera orizzontale che ricopre tutta la facciata inferiore del palazzo, e rappresenta, in versione neoclassicista, la forza e la capacità di sostegno femminile. L’opera, “Ricordi”, è firmata dall’argentino Guido Palmadessa. In Via Campo di Nola “Il Cratere” riporta agli scavi archeologici, dove quest’oggetto molto tipico rappresenta la vita quotidiana degli abitanti dell’antica Stabiae. L’autore di questo murale è Yessiow. In Via San Bartolomeo, tra due garage, “La Vergine Del Rifugio”, di LA180, rappresenta lo spirito di accoglienza che caratterizza i napoletani. Sempre in Via San Bartolomeo, all’altezza della Chiesa di San Bartolomeo, un murale di notevoli dimensioni ricopre l’intera facciata di un palazzo: è “Lo Scultore”, dei NicoCome, che ci ricorda che è importante preservare l’arte e trasmetterla alle generazioni future in modo da preservare la ricchezza culturale. Salendo per la stradina accanto alla Chiesa di San Bartolomeo, alla fine del vicoletto, si può ammirare la “Flora” di Linas Kaziulionis, che fonde la street art all’arte classica rappresentando la divinità romana simbolo di villa Arianna con un fiore in mano, simbolo della rifioritura della nostra terra.
In Vico Del Pesce c’è invece un’ opera dal carattere mitologico, si tratta di “Ulysse”, di Isi Celis. L’episodio raccontato è quello dell’incontro con le sirene. Infine nei pressi delle Antiche Terme di Stabia, il David imponente di MTO, cattura sicuramente l’occhio di chiunque si trovi nella zona: il suo è un messaggio di denuncia verso l’attuale stato delle Terme della città. La visita guidata termina con il “Nostro David” e la sua fionda trasformata in clistere. Il tour si è svolto nel pieno rispetto delle attuali norme anti-Covid.