“Se l’è cercata”, quando anche le parole possono distruggere una donna
di Theresia Esposito (V A)
Ogni volta che parlo della violenza sulle donne (di qualsiasi forma)
inizio a sentirmi disgustata,
inorridita, frustata per questi comportamenti pieni di ignoranza e di mentalità
medioevale.
Io, nel mio piccolo, cerco di battermi contro questa mentalità ottusa, sempre:
non un giorno all’anno. Mi rabbrividisce essere consapevole di vivere tra
ignoranti, che quando c’è uno stupro hanno il coraggio di giustificare lo
stupratore, come a condannare la ragazza. Come a dire: “Lei se l’è
cercata”. Quindi una ragazza secondo voi vorrebbe essere DISTRUTTA
fisicamente e mentalmente? Secondo voi vorrebbe sentirsi sporca, violata,
lacerata, indifesa… assolutamente annullata? Secondo voi una ragazza vorrebbe
provare tutto ciò!? Sentiamo dire da
sempre che le parole hanno un peso e spesso possono ferire più delle azioni,
Usarle contro una donna in malo modo è un modo per farle del male, per
denigrare il suo valore. Con le vostre parole la state solamente uccidendo
psicologicamente ancora e ancora…
Il dato più inquietante è che nella
maggior parte dei casi i carnefici sono le persone che queste donne amano e che
nonostante tutto continueranno a difendere. Le donne che subiscono violenza
infatti non sempre trovano la forza di denunciare l’accaduto quando dovrebbero
invece avere la forza di reagire e di chiedere aiuto a qualcuno.
Si parte così: la prima volta è uno schiaffo o una presa troppo stretta, che genera qualche livido. Inizialmente sono facili da nascondere.
La seconda volta è un pugno, la terza un oggetto che viene lanciato contro. La quarta potrebbe diventare l’ultima.
Quindi con il passare del tempo le ferite provocate diventano evidenti, insanabili e per queste violenze fisiche ricevute che generano paura, o ancor peggio incoscienza.
SI, parlo di un’incoscienza che si crea da parte della donna, che non riesce a riconoscere che in realtà non è tutto rosa e fiori come gli vuole far credere il fidanzato e che quindi possa essere sbagliata lei o ancor peggio che ciò gli venga rappresentata come FORMA di AMORE.
Non è AFFATTO così, ANZI in tal modo gli stai solo permettendo di avere maggiori libertà per farti manovrare. E con ciò io non parlo solo di violenza fisica. Parlo anche di violenza psicologica. Ed è per questo che è importante saperle riconoscere dalla base. La violenza psicologica possono essere anche piccoli comportamenti.
Essere violenti contro le donne non si limita solo al gesto estremo di alzare le mani e talvolta addirittura arrivare ad uccidere. Esercitare una violenza si può anche attraverso mezzi più subdoli, che troppo spesso vengono sottovalutati. Quando giudichi una donna dalla lunghezza della sua gonna, sei violento. Quando fai cambiare vestito alla tua ragazza prima di uscire, sei violento. Quando proibisci alla tua donna di interagire con qualsiasi altro Uomo, sei violento.Quando ostacoli la sua libertà economica rendendola dipendente da te, sei violento.
Quando vedi una donna sicura di sé e del proprio corpo e credi che questo ti dia il diritto di rivolgerti a lei come se fosse un oggetto, sei violento.
Quando condividi le foto intime che una donna ti ha inviato in privato, sei violento.
Sei violento quando protetto da uno schermo e da un nickname ti permetti di fare commenti sessisti. Quando maltratti, sminuisci e denigri una donna attraverso l’uso delle parole, sei violento.Quando fischi una donna per strada, sei violento.
Quando ti fai grande con i tuoi amici raccontando l’intimità di una donna, sei violento.Quando credi che una donna non possa avere la tua stessa libertà dentro e fuori dalle lenzuola senza temere il giudizio, sei violento. Si potrebbe continuare ad elencare all’infinito.
Tutti voi, che oggi
pubblicate frasi sull’importanza del rispetto verso le donne… provate invece
a stare in silenzio e riflettere sui vostri comportamenti.
Questa non è gelosia, questa è OSSESSIONE. Violenza è giudicare una ragazza per
quello che fa nella SUA vita. Come mai non giudicate male un ragazzo che è
stato con tante ragazze, o magari beve e fuma?E invece giudicate come poco di
buono una ragazza che fa le stesse medesime cose? Questa come la chiamate? Io
la chiamo violenza psicologica. Discriminazione, sessista, ignoranza, essere
ottusi. Tutto questo siete voi.
Essere una “Vera
Donna” non dipende da questi fattori.
Essere una Donna di valore non dipende da questo.
E non spetta di certo a voi
fare sentenze su come deve essere la sua vita.
Il problema più grande è che spesso
questi viscidi giudizi vengono dati dalle stesse donne. Spesso il nemico della
donna è la donna stessa. Si dovrebbe essere più solidali e compatti tra di noi,
nel quotidiano e non solo attraverso le
associazioni e le campagne.