Che scandalo quello spot sulla spesa sexy in tv
di Mariangela Ruocco (V A)
Sabato 28 novembre ho partecipato con la mia classe ed altre al convegno in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne in cui hanno preso parte la presidente del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Torre Annunziata Luisa Liguoro, la presidente della Commissione Pari Opportunità dello stesso Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Marilisa Somma, la presidente dell’Inner Wheel stabiese Flavia Divella ed altre persone competenti in materia.
L’avvocato Marilisa Somma ci ha esposto vari casi di violenza a cui lei ha assistito. Uno che mi ha particolarmente incuriosita è stato quello di una madre di famiglia, la quale non poteva sedere a tavola durante i pastiper volere del marito, così i figli maschi percepiscono la donna come serva e viene dato loro loro un brutto esempio che forse da adulti seguiranno.
Secondo me si può combattere questo sistema di discriminazione e di sottomissione della donna iniziando ad educare i bambini fin dalle scuole primarie, insegnando loro la parità dei sessi e rispettando le donne; mentre nelle scuole medie includerei lezioni di autostima alle ragazze che crescendo diventano insicure, vedendo il loro corpo che cambia, questo chiudersi in se stesse potrebbe attirare uomini che avrebbero la capacità di sottometterle. Inoltre penso che se anche si ha la fortuna di non vivere tale violenza non bisogna voltarsi dall’altra parte ma dobbiamo capire nelle donne che conosciamo i segnali che possono farci percepire il disagio che stanno vivendo ed aiutarle a denunciare queste violenze perché l’omertà non aiuta a fermare questo fenomeno anzi diverremo complici dei loro “mostri”.
Noi donne non siamo una minaccia per l’uomo ma possiamo insieme, in parità, raggiungere un mondo migliore. Io credo che noi donne dobbiamo prendere consapevolezza del nostro valore e senza timore, in modo da poter realizzare i nostri sogni sia familiari che lavorativi. Nessun lavoro è prettamente maschile infatti anche la donna può adempiere incarichi svolti in passato tipicamente dall’uomo.
La scorsa settimana stavo seguendo un programma in tv su Rai2 di primo pomeriggio dove hanno fatto vedere un tutorial su come fare la “spesa sexy” ma non è stato per niente educativo anzi mi ha rattristata perché ancora una volta hanno usato la donna discriminandola. Il tutorial era interpretato da una pole dancer vestita con una micro magliettina, minigonna di pelle e tacchi alti che spiegava come spingere il carrello con una certa postura per mettere in evidenza le forme in modo intrigante ma per me va ben oltre mi è sembrato sempre lo stesso modello di una donna messa “in vetrina” a mostrare il suo corpo.
Secondo me è vero che è un lavoro e la ballerina veniva pagata ma poteva rifiutarsi di fare questa scenetta sottomettendosi. Con questo video la ballerina ha avuto molti attacchi sui social appena è diventato virale.
Se mi trovassi al supermercato con una donna che si muove provocatoriamente fra gli scaffali proverei solo vergogna per lei.
Ultimamente un episodio che ha sconvolto e sta facendo discutere è il caso Genovese, un imprenditore digitale milanese, ora in galera per avere drogato e violentato una modella diciottenne durante una festa organizzata a casa sua lo scorso 10 ottobre. Nelle sue feste giravano fiumi di droga e alcool, partecipavano anche ragazze immagine che venivano ingaggiate tramite un’agenzia.
Questa notizia mi ha creato sconforto e schifo, convincendomi che certi uomini sono vigliacchi e che per esaltare il proprio ego calpestano la dignità della donna usandola a proprio piacimento.