Ho imparato… che i piccoli gesti valgono tanto

G. Bellei – Girotondo

di Martina De Rosa (II H)

Il Coronavirus ci ha costretti a dover affrontare un’emergenza improvvisa e impetuosa che sconvolgerà la vita di tutti nel futuro. Sinceramente la mia mentalità è cambiata ancora di più. Questa emergenza mi ha insegnato quanto i piccoli gesti e le piccole attenzioni valgano in maniera smisurata. Già normalmente un abbraccio, un bacio, un contatto possono suscitare grandi emozioni, tuttavia adesso suppongo che avranno ancora più valore. Fortunatamente io sto vivendo la mia quarantena con la mia famiglia. Ho mia sorella con la quale condivido la camera da letto, ho mio padre e mia madre con i quali vedo i film sul divano in soggiorno. Il mio pensiero non può quindi non andare alle persone che abitano lontane da casa, da sole, in monolocali, oppure gli anziani e le persone malate che si stanno ritrovando ancora più sole. Ho imparato che ogni singolo atteggiamento, contatto, gesto, cambiano la nostra vita. Sono una persona che ama il contatto fisico, ma non sempre. Adesso rimpiango tutte le volte che le mie amiche hanno provato ad abbracciarmi e ho rifiutato, rimpiango quando dovevo uscire per fare la spesa con mamma e mi scocciavo. In questi giorni ho imparato quanto tutti siano indispensabili nella mia vita. Rimpiango i sabato sera in cui ho rifiutato la serata con i miei amici, le domeniche con i miei nonni, quelle rare volte che incontro i parenti lontani. Mi manca svegliarmi la mattina, vedere che è una bella giornata e scendere in strada per fare una passeggiata. Sto capendo quanto sia importante non abbandonare i miei nonni. Ora so che sono soli, senza avere molti contatti, e non posso fare a meno di pensare a tutte le volte che ho rinunciato ad andarli a trovare per stare con il telefono in mano a vedere le serie TV. Dall’altra però sto imparando la solidarietà e l’egoismo della gente. Ci sono persone che restano a casa, escono pochissime volte a settimana, si occupano dichi ha bisogno. Ho letto due notizie che mi hanno rallegrato il cuore. La prima parla di un ragazzo egiziano che offre la frutta a chi ne ha bisogno in cambio dell’accoglienza che ha avuto dieci anni fa. L’altra è una situazione abbastanza vicina a me, a Napoli. Una coppia viveva in macchina, in quanto, avendo chiuso il negozio perché non punto di prima necessità, non aveva più soldi. Tutto il quartiere nel giro di due settimane si èmobilitato per offrire una vecchia casa delle vacanze, abiti, cibo di prima necessità. Sono state azioni che mi hanno fatto capire quanto le persone possano occuparsi le une delle altre. Tuttavia come ho detto prima c’è anche chi non può fare a meno di mostrare il suo egoismo, continuando a uscire senza motivo valido. Questo dimostra quanto se ne freghino degli altri, quanto per loro sia importante solo la propria vita. Vorrei aggiungere anche che l’Italia si è comportata davvero male nei confronti della Cina e dell’Asia. Quando a est il virus creava stragi, l’Italia stava bella bella ai baretti, ai parchi, alle pizzerie a leggere e sentire la notizia al tg e ad allontanare i cinesi che abitavano in Italia. Ora la Cina ci manda medici, strumenti, mascherine in primis, ma soprattutto ci manda tutto il sostegno morale, con video dove ci augurano il meglio e autobus colorati. Anche il mondo sta mostrando il suo aiuto con gesti che possono sembrare piccoli, ma che riscaldano il cuore della gente. Prendiamo le cascate del Niagara, Sarajevo, Mostar, Gerusalemme, Dubai. Detto questo vorrei tornare su me stessa. Questo virus mi ha insegnato il vero valore delle amicizia e delle persone care. Con i miei amici non ho smesso di sentirmi, parliamo, facciamo le videochiamate, ci scriviamo. Non smettiamo mai di sentirci, perché ci manchiamo. Non posso fare a meno di riguardare le vecchie foto, di condividerle con loro. Ci mandiamo in continuazione foto e video dove ci abbracciamo e scherziamo, e nel mio cuore non posso far altro che sperare che tutto questo passi in fretta. Questa quarantena mi sta dando modo di pensare alle mie amicizie, alla mia famiglia, alla mia vita. Sto pensando a me stessa, alle mie necessità e priorità. Sto capendo che gli scout sono parte integrante della mia vita, perché nonostante la lontananza non ho smesso di sentirli e fare attività, anche se a volte è stancante. Questa emergenza mi sta insegnando che non devo più rimandare, che quando posso incontrare qualcuno, uscire con qualcuno, abbracciare qualcuno, lo farò. Credo che inizierò a ripetermi nella mia mente la frase “Carpe Diem”, devo imparare a cogliere l’attimo e devo imparare a “disfruta cada pequeño momento”, sfruttare ogni piccolo momento. Questa emergenza mi ha insegnato anche che, nonostante ci siano moltissimi contagiati e vittime, si parli ai telegiornali solo delle persone famose e solo del covid-19. Nel primo caso ci si focalizza sui famosi come calciatori, cantanti, attori, politici che hanno contratto il virus. Con tutto il dovuto rispetto nessuno è meno importante dell’altro, quindi perché non parlare di tutti? (ovviamente non è che bisogna parlare di ogni singola persona, di come sta, cosa fa, ma una volta che si è diffusa la notizia che il principe Carlo si è ammalato, per esempio, si può anche fermare, non c’è bisogno di dire ogni secondo se sta tossendo). Secondo punto, c’è stato un terremoto nei Balcani, le violenze alle donne non si sonofermate, le scomparse sono continuate, ma se ne parla?Non dico che il virus non sia importante, ci mancherebbe, anche perché sta stravolgendo il mondo, però così come si da importanza e si vuole onorare le vittime e chi le cura, si dovrebbe onorare anche chi sta continuando la sua battaglia giornaliera. Mi sto rendendo conto che tutte le vite valgono e che tutto il Mondo è più unito che mai.