Come vincere l’ansia da Maturità

Maturita
di Marika Carotenuto (IV H)

Per molti la maturità 2018 è diventata sinonimo di ansia. I “sintomi” della maturità sono sempre gli stessi: paranoie, difficoltà a dormire, assenza di concentrazione per lo studio, irritabilità e la paura di fare scena muta. In questo caso è importante che i maturandi inizino una cura particolare fatta di rilassamento e, soprattutto, organizzazione.

Dalla fine della scuola e la prima prova scritta si hanno circa 10-15 giorni di tempo da dedicare alla preparazione dell’esame, quindi, al ripasso di tutte le materie. In questo modo il lavoro sembra enorme e il tempo pochissimo, è per questo che è importante organizzare minuziosamente le proprie giornate. Un sito dedicato alla scuola, Skuola.net, ha stilato un programma per suddividere in modo adeguato il tempo che i maturandi devono dedicare allo studio: sveglia alle 8, studio mattutino dalle 9 alle 13, pranzo alle 13:00, riposino dalle 14 alle 15, studio pomeridiano fino alle 20, cena, serata di riposo da spendere come meglio si crede. Come si vede da questo programma le ore di riposo sono molto importanti, si consiglia di seguire delle tecniche di rilassamento muscolare, respiratorio e dei nervi. In effetti arrivare preparati all’esame è importante come arrivarci il meno stressati possibile.

Di solito, la prova più temuta è quella di italiano, ma bisogna ricordare che oltre all’analisi del testo vengono offerte altre tipologie di testo, come il saggio breve, in cui è obbligatorio citare i documenti che si hanno a disposizione sui vari argomenti. Quindi uno studio matto e disperato della letteratura italiana non vi assicurerà il massimo dei voti.

Mentre, è proprio la seconda prova quella in cui si assegnano i voti più bassi, dicono alcuni dati risultanti dagli esami degli anni passati. È importante quindi fare una buona ripetizione della materia e cercare di colmare tutte, o almeno la gran parte delle lacune che ci si ritrova.

La stessa cosa vale per la terza prova dove molte lacune potrebbero crearvi non pochi problemi.

Superate le prove scritte, è arrivata l’ora dell’esame orale ed è qui che molti sentono maggiormente l’ansia da prestazione. Ciò è dovuto per la paura di parlare davanti a dei professori che seguono ogni tua parola e sono pronti a notare anche il minimo errore. Quest’ansia che impone un freno deve essere trasformata in qualcosa che possa spingere a dare il meglio.

Ricordiamo che l’esame orale è suddiviso in tre parti (discussione della tesina, domande dei commissari che riguardano tutto il programma del quinto anno, discussione delle prove scritte e quindi altre domande), è importante preparare un discorso fluido con concetti ben collegati tra loro dando lo stesso peso a ogni materia. Come esercizio è utile presentare la tesina a un familiare, a un amico o semplicemente davanti allo specchio, il tutto deve durare non più di 15-20 minuti. Per distribuire meglio il discorso nel tempo a disposizione è utile cronometrarsi.

Se non siete tra i primi ad affrontare la prova orale è consigliabile assistere a quella dei vostri compagni e segnare tutte le domande che pongono i professori, questo per avere un’idea di come si svolgerà il vostro esame e dei possibili argomenti che vengono chiesti.

Infine, è sempre meglio ricordare che la carriera scolastica svolta ha un peso rilevante sull’esito finale, in quanto gli ottimi voti presi durante gli anni ti presentano come una persona seria e capace.

Per chi, invece, non ha svolto una carriera scolastica brillante, niente paura, avete qualcosa in più agli altri: se siete arrivati fin qui avete la capacità di sapervi vendere.

Anche se non avete una buona padronanza degli argomenti, è possibile trasmettere sicurezza tramite il linguaggio del corpo: è importante avere una buona postura, parlare con il tono di voce alto, scandire bene le parole e guardare negli occhi tutti i professori per renderli partecipi al discorso.

Ricordate, però, che è importante anche l’abbigliamento, non troppo formale ma adeguato; quest’ultimo sarà un simbolo di serietà.

Dopo questi consigli non ci resta che augurarvi un grande in bocca al lupo.